Antica Lefki

Antica Lefki

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Quest'isola, conosciuta come Lefki nell'antichità, ha avuto un ruolo molto importante nella storia ellenistica e romana dell'Oriente. Creta. Le principali occupazioni dei residenti erano la pesca e la lavorazione e il commercio della tintura di porpora proveniente da Murex conchiglie (porphyra), che portarono grande ricchezza all'isola durante il periodo ellenistico e romano.

Considerando il volume di conchiglie di Murex presenti negli insediamenti minoici, le opere d'arte con conchiglie di Murex dovevano essere note almeno dalla preistoria.

Durante uno scavo condotto dopo il 1975 dall'archeologo Nikos PapadakisÈ stato portato alla luce un teatro di epoca romana, che aveva una capienza di 1.000 persone. Era dotato di un'orchestra semicircolare e di un'arcata...".parodoi" (= passaggi attraverso i quali gli attori entravano e uscivano dall'orchestra). L'edificio dei bagni pubblici è un'altra struttura notevole che è stata scavata e risale al I secolo d.C.. Nell'insediamento dell'antica città sono state scoperte anche diverse case. Lefkivicino al teatro. Le case erano dotate di laboratori necessari per la lavorazione della tintura di porpora. Una villa riportata alla luce aveva numerose stanze, pavimenti a mosaico e pareti decorate con argilla multicolore.

Villaggio Etia a Lefki

I reperti provenienti dagli scavi, tra cui vari frammenti di statue ed elementi architettonici, oltre a numerosi vasi e altri manufatti in pietra, metallo e altri materiali, sono conservati presso l'Archivio Archeologico. Museo di Sitia.

In cima a una collina, a circa 2 chilometri dall'antico insediamento, sono state scoperte le rovine di un tempio con un crepidoma (piattaforma a più livelli). Qui sono ancora visibili due frammenti di una colossale statua di marmo raffigurante una figura seduta su un trono. L'insediamento veniva rifornito d'acqua attraverso un sistema di tubature che partiva dall'alto di una collina dove si trovavano le sorgenti.

L'isola fu però completamente distrutta alla fine del IV secolo d.C. da predoni che saccheggiarono anche il teatro, prima di bruciarlo. Da allora l'isola non è più stata occupata, almeno non in modo permanente. Solo alcuni marinai di passaggio hanno lasciato il segno all'interno delle piccole grotte della spiaggia occidentale, incidendo rappresentazioni di santi e incidendo date del XVII secolo sulla roccia. Oggi l'intera isola fa parte del sito archeologico.

Orari di visita/informazioni
Numero di telefono: (+30)2841022462, (+30)2841025115

 

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